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“Credo che l’artista sensibile a ciò che succede nel mondo dovrebbe raccontare con la sua creatività i fatti più importanti della nostra vita. Mi sono chiesto se in un momento così tragico l’arte fosse una risposta sufficiente alle follie che ci circondano. L’arte è pace e profezia. E, quindi, dopo la morte c’è rinascita”.

Sono le parole di Mimmo Rotella, a più di dieci anni dalla sua scomparsa, risuonano più vive che mai.

Mimmo Rotella é il genio catanzarese tra i più importanti artisti italiani del Novecento.

Che cos’è il décollage?

Il décollage è una tecnica artistica che consiste nel procedimento opposto al collage. Invece di aggiungere degli elementi all’opera, si parte da un oggetto artistico dal quale vengono staccate delle parti.

Hai mai pensato di inserirlo come elemento artistico nella tua casa?

Perché Mimmo Rotella ha scelto il décollage?

Nel 1953, dopo una crisi, interrompe la produzione pittorica.
Convinto che non ci sia più niente da fare di nuovo nell’arte,  viene colpito da un’ ‘illuminazione Zen’: la scoperta del manifesto pubblicitario come espressione artistica della città.
E’ così che nasce il décollage (all’inizio collage).

Incolla sulla tela pezzi di manifesti strappati per strada, adottando il collage dei cubisti e contaminandolo con la matrice dadaista del ready made.

Nel 1955, a Roma, nella mostra ‘Esposizione d’arte attuale’, espone per la prima volta il ‘manifesto lacerato’.
In seguito, pratica il cosiddetto doppio décollage: il manifesto staccato prima dal cartellone, poi, strappato in laboratorio.
In quegli anni si serve anche dei retro d’affiche, adoperando i manifesti dalla parte incollata e ricavandone opere non figurative e monocrome.
Nel 1960 aderisce al Nouveau Réalisme teorizzato da Pierre Restany e che riunisce, fra gli altri, Klein, Spoerri, Tinguely, César, Arman e Christo. La Pop Art e l’Espressionismo astratto americani, assieme all’Informale ed alle ricerche spaziali e materiche che in quegli anni Lucio Fontana e Alberto Burri stanno svolgendo in Italia, giocano un ruolo di rilievo nell’orientamento di Rotella. Nel 1964 gli viene dedicata una personale alla Biennale di Venezia.

Le opere di décollage di Mimmo Rotella

I manifesti scelti da Rotella sono in gran parte locandine dei classici del cinema, dove lo spettatore riesce a riconoscere i nomi e i volti delle star di hollywood nonostante gli strappi.
Questo permette all’artista di mostrare la forza e l’impatto della pubblicità sull’immaginario collettivo. Centrale nella sua produzione artistica è la figura di Marilyn Monroe, a cui Rotella dedica tutta una serie di décollage.

 

Nel 2000 viene costituita, per volontà dell’artista, una fondazione a lui dedicata: la Fondazione Mimmo Rotella, con l’obiettivo di raccogliere le opere e le documentazioni catalogate della vita artistica del maestro che muore a Milano l’8 gennaio 2006.